Modalità del Fare e Modalità dell’Essere

modalità del fare e modalità dell'essere

Pensieri, analisi, giudizi eccessivi ci portano a distorcere la realtà.

Per riportare la nostra mente al presente occorrono attenzione e consapevolezza. 

Modalità del Fare e Modalità dell’Essere

Nella Mindfulness il fare nasce dall’essere.

Non si dipende dalle circostanze esterne per essere felici e appagati.

Non bisogna fare qualcosa in più per raggiungere la serenità, ma qualcosa in meno.

Vivere la vita com’è con accettazione consapevole, liberi dalle preoccupazioni inutili e senza giudizio.

Non è rassegnazione, al contrario. Significa riprendere in mano le redini della nostra vita: viverla, percepirla fino in fondo, essere noi a decidere la direzione.

Con un giusto senso della prospettiva, si arriva a decidere che cosa è importante per noi, a che cosa dare attenzione e valore; si arriva a scegliere un’altra strada quando siamo consapevoli di essere nel vortice dei nostri pensieri.

Il giudizio e il confronto, seppur talvolta necessari, non occupano il primo posto.

Non siamo obbligati a fare scelte che ci portano lontani dal nostro benessere e dal nostro essere.

Non c’è bisogno di paragonarci agli altri o di essere come gli altri o di confrontare la nostra vita con il passato.


7 CARATTERISTICHE MENTALI CHE DIFFERENZIANO LA MODALITÀ DEL FARE E LA MODALITÀ DELL’ESSERE

  1. Agire sotto la guida del pilota automatico <-> Agire consapevolmente
  2. Analizzare <-> Percepire
  3. Lottare <-> Accettare
  4. Considerare i pensieri come eventi reali e concreti <-> Trattare i pensieri come eventi mentali
  5. Evitare <-> Incontrare
  6. Essere altrove <-> Essere nel momento presente
  7. Vivere dentro attività che svuotano le energie <-> Vivere dentro attività che nutrono

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1. Agire sotto la guida del pilota automatico <-> Agire consapevolmente

La modalità del fare è bravissima a inserire automatismi nella nostra vita, di cui nemmeno ci rendiamo conto. 
Abbiamo molti automatismi, che talvolta si traducono in stesse abitudini mentali e stessi schemi di pensiero.

La modalità dell’essere ci permette di tornare pienamente coscienti della nostra vita, ci permette di allineare le nostre intenzioni alle nostre azioni, anziché lasciarci sviare dal pilota automatico, sprecare tempo prezioso e perdere il contatto con il mondo presente.
Per esempio, nello svolgere attività abitudinarie come guidare, mangiare, lavarci, si può prestare attenzione alle azioni che stiamo svolgendo, alle emozioni che proviamo, alle sensazioni corporee, al respiro, alle altre persone, all’ambiente in cui ci troviamo.

2. Analizzare <-> Percepire

La modalità del fare analizza, pianifica, ricorda. Un’attività continua e incessante che ci assorbe al punto di rischiare di vivere nei pensieri, perdendo il contatto con il corpo e con ciò che accade intorno a noi.

Nella modalità dell’essere, praticare la Mindfulness significa riprendere contatto con i sensi, così da poter vedere, udire, toccare, odorare e gustare le cose come se fosse la prima volta. Impariamo a non dare nulla per scontato e già noto, a essere curiosi, permettiamo a noi stessi di risvegliarci, percepiamo ciò che accade dentro e fuori di noi e ce ne prendiamo cura.

3. Lottare <-> Accettare

Nella modalità del fare giudichiamo e confrontiamo la realtà con ciò che vorremmo che fosse. Il rischio è quello di cadere nella trappola mentale della visione a tunnel
Saremo felici solo in determinate condizioni.

Nella modalità dell’essere, sospendiamo momentaneamente il giudizio, permettendo alle cose di essere così come sono, osservandole senza preconcetti
Non scambiamo “Accettazione” con “Rassegnazione”. 
Accettazione significa riprendere il controllo sulla nostra vita partendo dalle caratteristiche delle circostanze del presente, per quello che sono, bloccando sul nascere l’innescarsi di una spirale negativa. Riprendere il controllo significa anche poter scegliere, vedere più obiettivamente quello che c’è, poiché ci liberiamo sempre di più dalla paura, dall’ansia, dal desiderio ossessivo.

4. Considerare i pensieri come eventi reali e concreti <-> Trattarli come eventi mentali

Nella modalità del fare, le creazioni prodotte dalla mente, come i pensieri, acquisiscono talmente valore da scambiarli per la realtà. 
Il giudizio è un meccanismo duro e spietato che si autoalimenta. Confondiamo pensiero e realtà, ne diventiamo schiavi.

Nella modalità dell’essere, la consapevolezza ci permette di capire che i pensieri sono solo pensieri e accadono solo nella nostra mente. Allenarsi a osservare quel che sorge dalla mente consente di vedere l’evento mentale, e cioè il pensiero, come un fenomeno naturale ma che non rappresenta “noi” o la realtà. Questo ci permette di avere una visione più chiara di noi stessi e della nostra vita
Se ci fermiamo a osservare, notiamo che quasi nulla è veramente quello che sembra e anche il giudizio negativo perde di credibilità. Fa parte di una finta realtà che ci siamo costruiti da soli e di cui possiamo liberarci.

5. Evitare <-> Incontrare

La modalità del fare risolve i problemi tenendo bene in mente sia gli obiettivi che vogliamo raggiungere, sia gli obiettivi che non vogliamo raggiungere. Questa strategia di problem solving è molto importante nelle questioni materiali, ma se applicata a contesti esistenziali o stati mentali che cerchiamo di evitare, può generare stress, ansia, dispendio di energie.

La modalità dell’essere ci incoraggia a incontrare proprio quello che vorremmo allontanare ed evitare. Ci incoraggia a osservare i sentimenti e le emozioni che cercano di afferrarci. 
Non a essere tristi o impauriti, ma a riconoscere tristezza e paura senza riconoscerci in essi. È un approccio empatico verso noi stessi che gradualmente ci porta a dissolvere il potere degli stati d’animo negativi.

6. Essere altrove <-> Essere nel momento presente

Nella modalità del fare la mente si muove senza soste per preparare la prossima azione: riviviamo il passato e prevediamo il futuro per garantirci migliori possibilità attraverso le insidie della vita, guardandoci continuamente alle spalle e scrutando ansiosamente in avanti. Lo stress è l’inevitabile conseguenza. Viviamo in uno stato di perenne allerta; rispondiamo con vecchi schemi a nuove domande; riviviamo il passato e ne riviviamo il dispiacere; prevediamo disastri e ne anticipiamo il dolore.

La modalità dell’essere consente di vedere passato e futuro per quello che sono, la memoria come memoria e la pianificazione come pianificazione, e nessuno dei due come realtà presente. Essere consapevoli dei pensieri come processo che fluisce consente di riemergere dai viaggi mentali che ci intrappolano. Permette anche di evitare il dolore supplementare che nasce dal continuare a rivivere il passato o prevedere il futuro.

7. Vivere dentro attività che svuotano le energie <-> Vivere dentro attività che nutrono

Dentro la modalità del fare, non è solo il pilota automatico a catturarci. Possiamo anche essere completamente assorbiti da importanti obiettivi che richiedono un grosso investimento di energia, di concentrarci totalmente su di essi rinviando sempre a domani quello che consente di ricaricarci
Escludere tutto il resto, trascurando il nostro benessere e la nostra salute. Esausti e prosciugati.

La modalità dell’essere, raggiunta tramite la Mindfulness, invita a bilanciare la qualità delle attività in cui siamo coinvolti, a rispettare il limite delle risorse interiori e a fronteggiare nei modi più adeguati tutte quelle situazioni che non sono evitabili. Aiuta inoltre a percepire con chiarezza ciò che ci nutre e distinguerlo da ciò che ci prosciuga.

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Con la pratica e la costanza, si riesce a vivere più nella modalità dell’essere e meno in quella del fare e questo porta:

  • una grande consapevolezza,
  • una maggiore sensibilità,
  • un’acuta capacità di osservazione,
  • più serenità,
  • quel tanto di distacco che ci permette di vivere meglio le situazioni,
  • una maggiore accoglienza nei confronti di noi stessi e del mondo,
  • una presenza cosciente,
  • un maggiore nutrimento per il nostro corpo e la nostra mente,
  • un generale senso di rilassatezza e tranquillità.