Per rispondere alla domanda sui motivi per cui io, come molte altre persone, consiglio di meditare, occorre partire da che cos’è la meditazione. Su questo c’è ancora molta confusione. La maggior parte delle persone con cui ho parlato nel corso dell’ultimo anno almeno, mi ha comunicato idee sulla meditazione spesso simili a queste: “meditare è pensare”; “meditare è concentrarsi”; “meditare è chiarirsi le idee”.
Ecco, meditare non è nulla di tutto ciò e le risposte suggerite, come una maggiore capacità di concentrazione o una maggiore chiarezza mentale, sono perlopiù conseguenze indirette della meditazione.
Ma andiamo con ordine.
Che cos’è meditare
Meditare è, secondo me, principalmente tre cose:
- ascoltare, ovvero restare in ascolto di se stessi;
- osservare i propri pensieri, le proprie emozioni, i propri stati d’animo;
- non fare altro a eccezione delle prime due cose!
Restare in compagnia di noi stessi, portare l’attenzione a noi stessi e mantenere questa attenzione verso la nostra mente e il nostro corpo è un esercizio difficile in quanto non abituale e richiede grande volontà e costanza.
La mente tende a vagare, tende a fare proprio quello che non è la meditazione, e infatti non è un caso che associamo alla pratica meditativa quello che ci verrebbe più spontaneo fare e che facciamo pressoché costantemente, ovvero pensare.
L’idea di non pensare a nulla volontariamente, ma anzi di porci come spettatori esterni e osservare i nostri pensieri a quel punto liberi, è qualcosa di nuovo, di poco spontaneo, di poco naturale. Per questa ragione occorre praticare la meditazione, perché queste abitudini diventino più familiari.
Meditare è ascoltare e osservare noi stessi, portando l’attenzione ai nostri pensieri e alle nostre sensazioni e riportandovi l’attenzione con gentilezza ogni volta che tendiamo a distrarci, il che, almeno all’inizio, avviene piuttosto spesso.
Meditare è diverso da pensare, in quanto osserviamo il nostro respiro o i nostri pensieri o le nostre sensazioni corporee ma non pensiamo ad esse. Osservare e pensare sono su due piani diversi: l’osservazione è percezione, esplorazione e sguardo incuriosito; il pensiero è interpretazione e spesso giudizio o controllo o tentativo di modifica, mentre nell’osservazione queste caratteristiche sono assenti: l’osservazione è un semplice prendere atto di una condizione o di una circostanza.
Ascoltare e osservare sono atteggiamenti di benevolo interesse verso noi stessi, privi dei meccanismi mentali e delle sovrastrutture dell’elaborazione logica.
Perché meditare
Proprio perché meditare è diverso da pensare.
Ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di focalizzarci su qualcosa e siamo assorti, impegnati in un ragionamento o in una qualunque attività che coinvolga le nostre facoltà intellettive.
La capacità di restare concentrati e vigili, attenti e intenti è assolutamente importante in molte circostanze della nostra vita e nelle più disparate situazioni: lavorative, familiari, sportive, ecc.
Allo stesso modo ci sono momenti in cui avremmo la necessità o il bisogno di avere la mente libera, sia per sgombrarla da pensieri insistenti, ricorrenti e talvolta ossessivi e quindi restare presenti a noi stessi, sia per essere più sereni, più tranquilli, più rilassati e anche più positivi, perché no.
La meditazione ci viene in aiuto in entrambe le circostanze:
- ci aiuta a rimanere focalizzati su ciò che stiamo facendo;
- ci consente di avere la mente più libera e più “leggera”.
Che cosa insegna la meditazione
La meditazione è molto più di un “mezzo”. Se la vedessimo in questo modo, probabilmente non ne ricaveremmo molto o non quello che potremmo.
La meditazione aiuta a cambiare atteggiamento mentale, approccio, visione. Non nel senso di cambiare le nostre idee o le nostre convinzioni, se ci vanno bene quelle che abbiamo, ma nel senso di renderci maggiormente in pace con noi stessi, imparare a conoscerci, misurare le nostre risorse ma anche i nostri limiti, ascoltare i segnali che sia la nostra mente che il nostro corpo ci mandano.
Sostanzialmente ci insegna a volerci più bene e quindi a vivere meglio.
Quanto tempo occorre per meditare e quando farlo
Talvolta si pensa di non avere tempo di meditare.
In realtà basta davvero poco, ovvero 10 minuti al giorno.
Sì, 10 minuti. Credimi.
In una giornata si possono trovare.
Io consiglio di meditare al mattino, ma va bene qualunque momento della giornata.
Magari può sembrare strano che anche solo 10 minuti servano, invece è così.
10 minuti passati a meditare sono diversi da 10 minuti trascorsi, ad esempio, guardando un film. Il tempo scorre in maniera profondamente diversa e 10 minuti di meditazione possono sembrare molti di più e portare molti benefici.
Come iniziare a meditare e tipi di meditazioni
Inizierei con le meditazioni guidate, ovvero quelle in cui c’è una voce che ci guida, almeno parzialmente.
Se non siamo esperti o pratici, avere alcune indicazioni da seguire aiuta a portare avanti la meditazione senza distrarsi.
Se si vuole arrivare a meditare da soli, senza voce guida, bisogna tenere presente che è più difficile mantenere una certa attenzione, quindi un passaggio graduale è consigliabile.
Dopo un periodo almeno di alcuni mesi, si potrebbe inizialmente scegliendo meditazioni in cui si parla poco per poi passare a meditazioni con solo musica o suoni della natura. Anche i suoni o la musica aiutano ad avere qualcosa su cui concentrarsi piuttosto che il silenzio totale.
Poi un passo alla volta si arriva alla meditazione senza alcun “aiuto”.
Una buona idea potrebbe essere alternare i vari tipi di meditazione a seconda dei giorni o dei momenti della giornata.
Si potrebbe provare a meditare da soli anche solo per pochi minuti al mattino, quando siamo più vigili e ricettivi. In altri momenti si potrebbero ascoltare meditazioni guidate che ci aiutino a portare consapevolezza al respiro o al corpo o meditazioni più articolate.
Molto bello è anche ascoltare una breve meditazione guidata la sera prima di dormire per favorire il rilassamento e il sonno.
Se hai piacere, scrivimi e raccontarmi la tua esperienza con la meditazione o chiedimi delle meditazioni che ti piacerebbe trovare sul portale. Ne sarò felice!
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PS: grazie ad Alessandro per lo spunto sull’articolo.