Consapevolezza del dialogo interno

Consapevolezza del dialogo interno

Sviluppa la consapevolezza dei tuoi pensieri e del tuo dialogo interno

Esistono due strati di pensieri: quelli che possiamo sentire o sperimentare come voce nella nostra mente, i commenti su noi stessi e su tutto ciò che ci circonda, e quelli a livello più profondo che determinano le nostre opinioni, prospettive e giudizi.

Il nostro dialogo interno può essere un sostenitore interiore che motiva e rassicura, o anche un critico interiore duro e autodistruttivo. Il nostro dialogo interiore influisce su come ci sentiamo rispetto a noi stessi e su come ci comportiamo ed è, in ultima analisi, responsabile della nostra esperienza di vita e delle conseguenze che si verificano in seguito alle nostre azioni. 

Potresti aver sentito parlare del concetto di una profezia che si autoavvera. Si tratta di un concetto psicologico che fondamentalmente significa che saremo all’altezza delle nostre aspettative o creeremo le situazioni che ci aspettiamo. Ad esempio, se ti dici costantemente di essere un fallimento, ciò influisce sul modo in cui ti senti: scoraggiato, in dubbio, in ansia e il tutto influisce sul modo in cui agisci e sulle scelte che fai. O fai scelte sbagliate, come decidere di non tentare, o quando agisci, non lo fai con tutte le energie necessarie. Perché preoccuparsi? Fallirai comunque, vero? Alla fine, fallisci. Ma non è perché sei un fallimento, è a causa del tuo pensiero.

La tua voce interiore

Le credenze e convinzioni più profonde che hai su te stesso, sugli altri, sul mondo, sono ciò che determina la tua voce interiore che parla con te, di te e il modo in cui lo fa. Una cosa importante da sapere è che non sei nato né con una voce incoraggiante né con una voce critica: hai imparato a pensare in questo modo.

Come? Osservando il modo in cui chi si prendeva cura di te e chi ti stava attorno parlava di se stesso, degli altri e di te. Non sei nato temendo il fallimento. Quando eri un bambino sei caduto, eppure hai continuato a camminare, almeno finché un adulto non si è comportato come se cadere fosse la fine del mondo o ti ha mortificato per aver fatto qualcosa di “sbagliato”. Nel corso del tempo, quella voce esterna diventa la tua voce interna.

Se sei un genitore, pensa onestamente per un secondo a come hai programmato la voce interiore dei tuoi figli. Se ti sei reso conto di aver programmato un dialogo interno un po’ limitante e duro verso i tuoi figli, e ti rendi conto che probabilmente anche la tua mente è stata programmata in questo modo, ricorda che le nostre menti possono essere riprogrammate.

Diventando consapevole del tuo dialogo interno, degli aspetti positivi e di quelli negativi, puoi cambiarlo. Il dialogo interno è semplicemente un’abitudine di pensiero.
Inizia considerando la predisposizione generale della tua voce interiore.

Quanto spesso pensi che la tua voce interiore rientri in queste 3 categorie?

  1. Critichi te stesso, ti demoralizzi, parli negativamente con te stesso.
  2. Chiedi scusa, incolpi te stesso, incolpi gli altri, dici a te stesso che non è colpa tua.
  3. Dici a te stesso che andrà bene, incoraggi te stesso a imparare dalla situazione.

Non c’è nulla di giusto o sbagliato nella tua risposta. Tutti hanno un sostenitore interiore e un critico interiore, sebbene la stragrande maggioranza delle persone abbia un critico interiore molto dominante. Questo lato negativo del pensiero può presentarsi in una varietà di modi, come ad esempio con una mentalità fissa (in contrapposizione a una mentalità di crescita).

È importante essere consapevole che il tuo critico interiore NON sei tu.

Suggerimenti per il dialogo interno negativo

Quando il tuo critico interiore pone la sua luce di negatività sul tuo mondo, cerca di coglierlo sul fatto. Quando lo noti, rifacendoti a uno dei tipi di pensieri negativi qui sotto, osservalo semplicemente. Non giudicarlo o criticarlo perché se lo fai, è solo la stessa voce critica interiore che si ripresenta in altro modo.

4 modi comuni e facili per individuare il tuo critico interiore

  • Autolimitante. Quando il tuo critico interiore sta cercando di limitarti, dice cose come “è troppo difficile, non posso farlo” o “è troppo rischioso” o “non ho tempo”. In definitiva, gli piace trovare delle scuse. Questo è ancora più comune se propendi per una mentalità fissa. Quando credi che le tue abilità siano definite e credi che fallire significhi che sei un fallimento, il modo migliore per evitare l’umiliazione è non provare affatto, e a nulla valgono le scuse, vero? Il tuo critico interiore cerca di precludere ogni possibilità e soluzione prima ancora di iniziare.
  • Ipotesi. Il critico interiore crede di avere sempre ragione e di essere sensitivo. Gli piace pensare di poter leggere la mente degli altri e presumere ciò che stanno pensando e sentendo. Gli piace saltare alle conclusioni e dare giudizi fulminei. Se al tuo critico interiore piace desumere le cose, è efficace l’esercizio mentale di scindere un fatto da un’opinione. Stai attento se dice cose come “tutti parleranno di te”, “ti sei reso ridicolo”, “non gli piaci”. Il tuo critico interiore sta inventando storie che non sono nemmeno vere. Una volta che lo sai, non ci cascherai così facilmente.
  • Ripetizioni. La maggior parte del nostro dialogo interno avviene sul pilota automatico. I nostri pensieri ripetitivi e automatici vanno avanti da così tanto tempo che non li notiamo nemmeno. È probabile che il tuo critico interiore dica sempre cose a cui in realtà non credi, ma gli hai permesso di farla franca perché ci sei abituato. Spesso queste abitudini di pensiero diventano abitudini di parola, quindi potresti persino ritrovarti a dire queste cose agli altri, ad alta voce.
    In questo caso nota 2 cose:
    > i pensieri, in particolare ricordi o eventi anticipati, che tendono a riprodurre una scena nella tua mente più e più volte, come un film che si ripete.
    > le espressioni che dici ripetutamente a te stesso o agli altri, specialmente se stanno esprimendo giudizi su di te. Ad esempio: “sono sempre in ritardo” o “sono un idiota” o “ci risiamo” o “questo mi succede sempre”.
  • I pensieri degli altri. A volte il tuo critico interiore sta semplicemente scimmiottando qualcun altro. Rimarrai scioccato quando ti renderai conto di quanti dei pensieri che attraversano la tua mente NON siano tuoi. È tempo di far uscire altre persone dalla tua testa. Come abbiamo detto, il tuo dialogo interiore è stato programmato per tutta la vita. Il tuo fastidioso ritornello ora alberga nella tua mente. Ma puoi cacciarlo. La chiave per farlo è mettere in discussione i pensieri che hai su ciò che dovresti o non dovresti fare. Queste parole sono un segno che la credenza sottostante sia stata radicata da qualcun altro. Se ci credessi davvero, nella maggior parte dei casi, non ti diresti che dovresti farlo, lo faresti semplicemente.
  • Chiediti: “Chi è la voce che sento?”
  • Credo davvero che “dovrei” farlo? (Se senti un senso di colpa, è probabile che non sia la tua originale credenza.)
  • Se sì, rendilo un MUST e fallo.
  • Altrimenti, se è qualcun altro che ti dirotta la mente, digli di USCIRE e poi chiediti: a che cosa credo veramente?

Qual è la personalità del tuo critico interiore?

Stai imparando a non prendere il tuo critico interiore così sul personale e stai imparando quali fattori cercare per diventare bravo a notare il tuo pensiero negativo. Capire il modo in cui il tuo critico interiore tende a pensare ti aiuterà a identificare che cosa puoi fare per domarlo.

4 tipi di personalità più comuni che il tuo critico interiore potrebbe avere

  1. Il preoccupato: evidenzia tutto ciò che può andare storto. Risveglia emozioni di ansia e paura immaginando disastri, aspettandosi il peggio e sopravvalutando le probabilità che accada qualcosa di brutto. Tende a dire “e se”? Se il tuo critico interiore è un preoccupato, puoi calmarlo concentrandoti sulle attività che ti aiutano ad alleviare lo stress e a rassicurarlo nuovamente, come la meditazione, la respirazione, la visualizzazione.
  2. Il critico: giudica e valuta costantemente il tuo comportamento e sottolinea i tuoi difetti. Sottolinea qualsiasi tuo errore e ti ricorda i fallimenti passati. Ti paragona agli altri e presuppone che ti giudicheranno. Riduce anche al minimo i tuoi risultati. Tende a dire “sei uno stupido”.
  3. La vittima: Ti dice che sei senza speranza, che non stai facendo progressi, o che è troppo difficile. Ti dice che c’è qualcosa di sbagliato in te, il tuo essere incapace, il tuo essere indegno. Non sei abbastanza intelligente. Ci sono troppi ostacoli sulla tua strada. Non è colpa tua. Tende a dire “non ce la faccio”.
  4. Il perfezionista: Ti spinge a fare meglio, ma anche quando fai meglio ti senti ancora come se non fossi abbastanza bravo. C’è sempre qualcosa in più che dovresti fare. Gli errori e le battute d’arresto devono essere evitati o rapidamente superati. Ti spinge a cercare la conferma esterna, l’obiettivo, lo status. L’accettazione da parte di altri è della massima importanza. Probabilmente ti impedisce persino di agire perché hai paura di fallire. Tende a dire “devo fare meglio” o “non sono abbastanza bravo”.

Riprendi il tuo potere da critico interiore

Ora che sai che hai la consapevolezza per cogliere il tuo critico interiore in azione, esci nel mondo ed esercitarti a osservarlo. Quando cogli il tuo critico interiore sul fatto, utilizza uno di questi suggerimenti.

3 strategie per riprendere il tuo potere dai pensieri negativi

  • IGNORA il tuo critico interiore: non prenderlo sul serio. Quando inizia a divagare incessantemente o  sale su un treno di pensieri negativi, immagina che abbia con voce divertente o indossi un abito da clown. Il tuo critico interiore non sei tu e non sa nemmeno di cosa sta parlando.
  • PROTEGGI il tuo critico interiore: è facilmente influenzato, quindi chiediti sempre se TU credi davvero a quello che sta dicendo. Un modo per farlo uscire dalla tua testa è prestare particolare attenzione a tutti quei pensieri che suonano stranamente simili alle cose che altre persone dicono (come i tuoi genitori, i media, le figure autoritarie). Scegli a cosa lo esponi saggiamente, perché è propenso a crederci e a ripeterlo.
  • OSSERVA il tuo critico interiore: il più spesso possibile, ricordati di guardarlo. Nota a che cosa  sta pensando. Se non ti piace quello a cui sta pensando, scegli un nuovo pensiero. Sei tu il responsabile! Metti in atto alcune delle attività descritte o trovane di tue, per aiutarti a osservare, registrare e ri-dirigere il tuo critico interiore.

Ricorda che ci vuole tempo per diventare bravi a tenere sotto controllo il tuo critico interiore. Noterai volte in cui scappa su una tangente di pensieri terribili senza che te ne accorga. Ma non preoccuparti perché quando alla fine ti accorgerai di quello che sta facendo puoi immaginare di avere un martello di gomma con cui colpirlo (come in quei giochi tipo Acchiappa la talpa) e ridere. Questo ferma il pensiero negativo, dandoti un momento per ricordare che hai una scelta. Puoi quindi implementare una delle strategie che cambiano il pensiero e scegliere un pensiero migliore. Più osservi il tuo critico interiore, meglio sarai in grado di coglierlo sul fatto e, mentre ti alleni, la voce diventerà più silenziosa e il tuo personale sostenitore interiore avrà la meglio.

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