Affrontare un cambiamento con l’aiuto della mindfulness

cambiamento mindfulness

Il cambiamento è inevitabile e si presenta continuamente nella vita: un rapporto finisce, cambi il lavoro, cambi casa, scopri una nuova ruga, i capelli diventano grigi, sperimenti la perdita di una persona cara, scopri una nuova passione.

Le transizioni della vita possono essere difficili e stressanti perché richiedono un adeguamento a nuove situazioni, che possono essere incerte e sconosciute.

Puoi sentirti vulnerabile e in difficoltà nel fronteggiare le sfide che si presentano durante questi periodi di cambiamento.

Il cambiamento però non è cosa facile da realizzare e devi ammettere che il mondo è tutt’altro che un Eden.

“Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso,
ed egli non è lo stesso uomo.”
(Eraclito)

Che cosa vuol dire cambiare abitudini?

Il cambiamento richiede un atto di consapevolezza che coinvolge tutto il tuo essere.

Le neuroscienze vengono in aiuto per comprendere le dinamiche del cambiamento, in particolare la teoria del cervello trino, che MacLean ha esposto nel 1973. Secondo questa teoria il cervello si compone di tre strutture interrelate, che rispecchiano lo sviluppo filogenetico della vita sulla Terra.

La neocorteccia

La neocorteccia è il cervello più giovane, quello che caratterizza la specie umana: sono cellule nervose (i neuroni) i cui corpi cellulari ricoprono la superficie degli emisferi cerebrali.

È la sede del ragionamento logico astratto, che permette agli uomini di pensare al passato e al futuro, prevedere le conseguenze del comportamento, pianificare le azioni, servirsi dei simboli che danno vita alle opere d’arte e alle parole con cui si pensa e si parla.

L’uomo ha portato al massimo sviluppo il ragionamento, il linguaggio, l’arte e la scienza. Gli altri animali posseggono in parte queste competenze (come sa chiunque viva con un cane o con un gatto), ma la loro neocorteccia è molto più sottile rispetto a quella umana.

Il cervello limbico

Al di sotto della superficie dei due emisferi cerebrali, altri nuclei cellulari si addensano a formare il cervello limbico, una struttura filogeneticamente più antica, che gli umani condividono con gli altri mammiferi. Il cervello limbico è la sede delle emozioni.

Quando guardi i tuoi piccoli per esempio, provi un amore immenso, complici una serie di ormoni che la natura ha previsto per far sì che ti prendessi cura di loro. Il cervello limbico garantisce la sopravvivenza delle specie e costituisce la base comune tra gli esseri umani e gli altri mammiferi. Siamo tutti animali bisognosi di cure e capaci di fornire cure.

Il cervello rettile

Il nostro cervello prevede anche una parte ancora più antica, paragonabile al cervello di un rettile: il cervello rettile è collocato nella parte bassa del cranio (il tronco encefalico) per garantire tutte le funzioni vitali necessarie all’autoconservazione, come il battito cardiaco, la respirazione, la digestione, la regolazione della temperatura. Il cervello rettile si attiva in base a schemi istintivi precostituiti e nei casi in cui siamo a rischio della vita, generando delle risposte di attacco-fuga (fight-fly), che ci permettono di sopravvivere perché sono molto rapide. Sono risposte veloci in quanto automatiche e pre-cognitive (in termini tecnici si dice protomentali), che non coinvolgono la neocorteccia, la quale ha bisogno di più tempo per ragionare su qual è la scelta migliore da prendere. Questo cervello ci insegna che la maggior parte delle attività umane avvengono al di là della nostra consapevolezza, in modo automatico e involontario.

Gli ostacoli al cambiamento: mancanza di integrazione e dominanza

Come detto, cambiare è difficile. Anche le migliori intenzioni falliscono se la spinta al cambiamento viene dalla sola ragione.

Ti imponi di cambiare un’abitudine, ti sforzi di aderire a un ideale astratto, ma è come se il tuo comportamento non rispondesse a quello che vorresti e dovresti fare: la ragione e il sentimento non comunicano.

Segni sul calendario che domani inizierai la dieta, ma il giorno dopo te ne dimentichi.

In termini psicologici si parla di una scissione, come se la parte di te che vuole dimagrire non comunicasse con la parte di te che vuole mangiare un piatto abbondante di spaghetti.

In termini neurologici, si parla di carenza di integrazione neuronale. La mancata coesione ostacola la consapevolezza e impedisce il cambiamento.

Praticare la mindfulness durante il cambiamento

Durante i cambiamenti e le transizioni della vita, la mindfulness può aiutare a mantenere la calma e la chiarezza mentale.

Ecco alcuni suggerimenti pratici per integrare la mindfulness nella tua vita durante un cambiamento:

Focalizzati sul momento presente

Quando ti senti sopraffatto/a dalle emozioni o dai pensieri legati al cambiamento, cerca di focalizzare la tua attenzione sul momento presente. Nota le sensazioni fisiche nel tuo corpo, le emozioni che provi e il contesto in cui ti trovi.

Pratica la meditazione

La meditazione può aiutare a sviluppare la capacità di focalizzarti sul momento presente. Puoi praticare la meditazione ogni giorno per alcuni minuti, seduto/a in silenzio e concentrato/a sulla tua respirazione o su un oggetto di meditazione.

Sii gentile con te stesso/a

Durante i momenti di cambiamento, è facile sentirsi sopraffatti dalle emozioni e dai pensieri negativi. È importante ricordare di essere gentile con te stesso/a e di non giudicarti duramente. Accetta le tue emozioni e i tuoi pensieri senza giudizio.

Accetta il cambiamento

Le transizioni della vita sono inevitabili e costituiscono una parte naturale del processo di crescita e di evoluzione dell’individuo. Accettare il cambiamento secondo la mindfulness significa fare i conti con la realtà e comprendere che resistere al cambiamento può portare a sentimenti di frustrazione, rabbia e tristezza. Inoltre, l’accettazione del cambiamento può aiutare a sviluppare una maggiore flessibilità mentale e ad adattarsi meglio alle nuove situazioni.

Per accettare il cambiamento in modo consapevole, è importante comprendere i propri pensieri e le proprie emozioni. Ciò significa riconoscere ansia, paura e incertezza che possono accompagnare le transizioni della vita e accoglierle senza giudizio. Invece di resistere al cambiamento, cercare di abbracciarlo e di adattarti alle nuove circostanze.

Affrontare e superare la paura del cambiamento

La paura del cambiamento può essere paralizzante e impedire di fare i passi necessari per affrontare le transizioni della vita. Può portare a sensazioni di insicurezza, ansia e stress, che a loro volta possono interferire con la capacità di prendere decisioni e di agire.

Per superare la paura del cambiamento, è importante comprendere le radici della propria ansia e dei propri timori. Ciò significa identificare i pensieri e le credenze limitanti che possono ostacolare il processo di adattamento alle nuove circostanze. Inoltre, può essere utile cercare il supporto di amici, familiari o di un professionista per elaborare i propri pensieri e fronteggiare le sfide con coraggio.

La mindfulness può essere la chiave per affrontare un cambiamento e divenire una versione più saggia di te.

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