Sono molti i benefici della mindfulness nelle relazioni interpersonali. La pratica ci porta a prestare una maggiore attenzione alle persone significative della nostra vita, al modo in cui interagiamo con loro, e agli altri in generale. Favorisce l’apertura mentale e l’abbandono di pregiudizi e stereotipi, permette di essere disponibili all’interno della relazione, nelle situazioni piacevoli e in quelle spiacevoli, migliora la gentilezza, la capacità di ascolto e la benevolenza verso gli altri (e verso se stessi).
Come mettere in pratica tutto questo?
La mindfulness nelle relazioni interpersonali si basa sulla capacità di esercitare la presenza mentale, priva di giudizio, attraverso una serie di abilità e di stati mentali.
Quotidianamente mettiamo in atto schemi di comportamento automatici e questo vale anche per i rapporti con gli altri. Spesso questi comportamenti abituali si sono creati durante l’infanzia e le prime esperienze interpersonali vissute.
Se questi schemi di comportamento acquisiti sono risultati utili in passato, pur non necessariamente derivanti da rapporti disfunzionali, tenderemo in maniera spontanea a riproporli nel presente, con le persone che incontriamo.
Indipendentemente da come ognuno è stato cresciuto e dalle esperienze che ha vissuto nell’infanzia, la mindfulness ci fornisce la capacità di riconoscere i nostri vecchi schemi di comportamento abituale, di comprendere il nostro passato e di accettare le nostre esperienze per come le abbiamo vissute. Accettandole, possiamo distaccarcene e lasciarle andare.
Questa consapevolezza ci permette di sentirci più sicuri verso noi stessi e verso gli altri e di essere più empatici e pazienti verso i sentimenti nostri e altrui.
In che modo la mindfulness migliora le nostre relazioni?
Una delle prime attitudini è quella di aprirsi a tutte le situazioni, piacevoli e spiacevoli, generando così curiosità, fiducia e disponibilità.
Con un tale atteggiamento ricettivo, saremo maggiormente disponibili ad accogliere il punto di vista dell’altro senza metterci sulla difensiva ma coltivando la cosiddetta “mente del principiante”, ovvero una posizione di curiosità, stupore e di sorpresa, come se vivessimo le esperienze per la prima volta.
Vivere l’esperienza di scambio interpersonale così com’è, senza etichettarla e catalogarla in base a stereotipi o luoghi comuni o esperienze passate, in una parola: senza giudicarla, porta a una diminuzione dei pregiudizi e a una maggiore facilità nel vedere l’altra persona per come è, senza filtrarla continuamente in base ai nostri preconcetti.
Se riusciremo a fare questo, riusciremo anche a favorire un ascolto profondo e la comunicazione ne gioverà immensamente.
Ma il circolo virtuoso non termina qui.
Sostenere una comunicazione più autentica anche con noi stessi, chiedendoci e comprendendo la ragione profonda delle nostre aspettative o delusioni rispetto alle altre persone, ci porta a entrare in contatto con il nostro sé più vero, a livello mentale, sensoriale ed emozionale, rendendoci maggiormente consapevoli delle risorse interiori e delle qualità personali nostre e di chi abbiamo accanto.
Questa sensazione di empatia consente una maggiore connessione con l’altro, che a sua volta favorisce un’accettazione anche delle differenze e, quando possibile, una valorizzazione delle diversità.
Accettazione, empatia, ascolto, compassione e perdono consapevoli sono gli atteggiamenti mindful che ci consentono di superare gli eventuali conflitti in maniera più serena e di coltivare relazioni sane, appaganti e durature.