Il mondo non è sempre il posto che vorremmo. Chiunque si è trovato nella posizione di subire un’ingiustizia, un lutto, un sopruso.
C’è chi è portato a soffrire in silenzio, chi a reagire, chi a subire, chi a tentare di modificare le cose. Resta il fatto che difficilmente l’atteggiamento che riusciamo ad avere è quello proposto dalla mindfulness, ovvero accettare e lasciar andare.
Qui parliamo di accettazione dei fatti.
I fatti sono una delle poche cose oggettive: un evento che si è verificato, un episodio che è accaduto.
Tanto più i fatti sono dolorosi e ci toccano, tanto più fatichiamo ad accettarli. Tendiamo a negarli, respingerli, o al contrario lasciarci travolgere, farci completamente assorbire fino ad annientarci.
I due pilastri principali della mindfulness, accettazione e lasciar andare, insegnano a non cadere in nessuno dei due estremi. Accettare non significa allontanare qualcosa da noi, ma nemmeno esserne assorbiti, non significa non volerci pensare, accantonare quel pensiero forzatamente perché troppo doloroso ma neppure, al contrario, far sì che diventi ossessivo, totalizzante, distruttivo.
Sopprimere i pensieri potrebbe portare a farli emergere in momenti in cui saremo ancora meno in grado di affrontarli; ingigantirli o continuare ad alimentarli potrebbe renderci poi difficile non esserne ossessionati e tormentati.
L’accettazione è equilibrio
L’accettazione è un sottile equilibrio, una linea invisibile che ci consente di mantenere la stabilità, permettendo alle emozioni negative di transitare e di passare, senza fermarsi, senza restare.
Talvolta questo passaggio dura qualche minuto, talvolta un po’ di più, ma se riusciamo a non combatterlo e a non aggrapparci a esso, passerà prima e il passaggio sarà meno prolungato e meno doloroso.
Ci sono cose che accadono al di fuori della nostra volontà, e sono molte in effetti, su cui non abbiamo potere. Restare legati all’idea di come le cose dovrebbero andare secondo come noi vorremmo o pensiamo sarebbe giusto, non le rende possibili né migliori. Al contrario spesso ci impedisce di andare oltre, di apprezzare quello che c’è da apprezzare, di ritrovare nuova energia.
Ben venga lottare per gli ideali in cui si crede, portare avanti i propri valori e battersi per essi, ma sempre con consapevolezza. Quando ciò che accade va oltre il nostro potere, quando nulla si può fare, occorre essere disposti ad accettarlo.
I cicli della vita
La vita è fatta di cicli, di cose che iniziano e di cose che finiscono.
Questo non significa non dare importanza alle esperienze che viviamo, anzi proprio il contrario: significa portare tutta l’attenzione che meritano nel momento presente, perché la realtà è mutevole e per vivere in armonia occorre scorrere con il flusso della vita e non resistere a esso.