Insegnanti consapevoli educano ragazzi consapevoli

Insegnanti consapevoli ragazzi consapevoli

È arrivato il momento di dirlo (soprattutto di riconoscerlo): il ruolo dell’insegnante è complesso. Ho conosciuto e conosco molti insegnanti per il mio lavoro quotidiano, in studio, con i Disturbi Specifici di Apprendimento.

Da quando mi interfaccio con questa categoria di lavoratori, mi rendo sempre più conto di quanto ciò che viene loro richiesto sia una moltitudine di compiti, tra cui: gestione del rapporto con le famiglie, sensibilità verso gli studenti e competenze di vario tipo che devono, o meglio dire dovrebbero, spaziare dall’insegnamento della loro materia a comprendere e motivare i loro studenti.

Il ruolo dell’insegnante è primario nel favorire processi di apprendimento di bambini e ragazzi, durante la loro avventura scolastica. Ma non solo. La scuola, subito dopo la famiglia, è la maggiore agenzia di formazione e socializzazione fin dai primi anni di vita dei bambini. In quanto apprendere non significa solo memorizzare, ad esempio i fatti storici più importanti avvenuti, oppure, imparare le funzioni algebriche; si tratta , anche, di acquisire atteggiamenti e comportamenti nuovi.

Dal momento che l’insegnante dovrebbe essere tutto questo, come si sentirà nel vivere il proprio lavoro quotidiano?

Come stanno gli insegnanti italiani

Il Sondaggio Gilda permette di avere una fotografia di una categoria che non si sente valorizzata abbastanza, dal punto di vista né economico né sociale. Il fenomeno è complesso per le molteplici parti implicate. Nonostante ciò, la maggior parte di coloro che hanno partecipato al sondaggio riportano di sentirsi orgogliosi della propria professione e sperano che la categoria venga maggiormente apprezzata.

Il contributo della Mindfulness

Gli insegnanti, così come qualsiasi altro lavoratore, possono sperimentare alti livelli di stress. Può essere causato, tra gli altri motivi: dalle condizioni contrattuali, da un non adeguato riconoscimento sociale e al tempo stesso da una sempre maggiore aspettativa educativa che il ruolo richiede, dalle classi affollate, carenza del personale, relazioni con colleghi e famiglie, talvolta complesse e delicate.

Cosa fare in questi casi?

Considerare che la percezione dello stress è soggettiva, quindi, diventare consapevoli di avere un ruolo attivo nella reazione agli eventi. Questa consapevolezza permette di riacquistare potere personale, cioè quello di essere il protagonista del proprio benessere. Poter migliorare la percezione e la gestione di situazioni stressanti attraverso strategie, di vario tipo, che siano funzionali in base alle caratteristiche personali e al momento di vita in cui ci si trova. Questo comporta una diminuzione delle difficoltà quotidiane e un aumento della soddisfazione sul lavoro, e successivamente, riduzione degli episodi di stress elevato, burnout e malattie.

La Mindfulness può diventare uno strumento valido per apprendere come gestire gli effetti dello stress e raggiungere, così, un maggiore stato di benessere.

Riconoscimento delle emozioni, empatia, ascolto, accoglienza, gentilezza e compassione sono altrettanti aspetti su cui la pratica Mindfulness agisce.

Insegnanti consapevoli educano ragazzi consapevoli

L’educazione si trasmette attraverso ciò che si è, non solo da ciò che si fa. Questo è possibile grazie al processo di modeling, ovvero l’apprendimento avviene attraverso l’osservazione del comportamento dell’altro soggetto che funge da modello.

L’insegnante può rappresentare un modello da imitare.

Recenti teorie sulla Mindfulness ci dicono che svilupparla e praticarla quotidianamente rappresenta un modo promettente per promuovere competenze di “ordine superiore”, con le quali gli insegnanti – e non solo loro – possono ridurre lo stress e il burnout. Ciò che suggeriscono questi studi è che, le suddette competenze, si compongano di tre principi fondamentali:

  1. Consapevolezza attenta: la qualità e la durata del proprio stare con qualsiasi stimolo che si presenti alla mente nel qui e ora;
  2. Atteggiamento ricettivo: la propria tendenza a osservare e reagire di fronte a stimoli sfidanti che possono presentarsi nella quotidianità;
  3. Intenzionalità: sia la scelta di coltivare in modo mirato la propria consapevolezza, sia lo scopo implicito che viene sollecitato durante la pratica, cioè sviluppare autoregolazione e compassione.

Pratichiamo la consapevolezza

Per iniziare a inserire la Mindfulness nella tua vita, ad esempio arricchendo la propria routine quotidiana, ho creato per te questo audio: 3 minuti in cui puoi iniziare a connetterti con te. Puoi allungare ogni momento di questo audio come preferisci. Puoi usare questa pratica ogni volta tu senta il bisogno di riconnetterti con le tue risorse, prima di andare al lavoro o quando il tempo te lo consente, per ritagliarti una manciata di minuti di consapevolezza.

Antonella

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